Aiutare le persone, i team e le organizzazioni a porre le basi per avere altre altezze significa offrire degli strumenti per comprendere quando i comportamenti non sono funzionali ai risultati e come rimodellarli, significa aiutare a mettere attenzione dove serve per raggiungere risultati soddisfacenti per sé e per l’organizzazione cui si appartiene.
E’ il grande tema dell’auto efficacia, il problema principale dei terreni del conflitto, della leadership, della collaborazione, della gestione del tempo, del conseguire risultati, della comunicazione efficace....
In ogni contesto in cui si opera, occorre aver chiaro cosa si vuole ottenere veramente per poi agire comportamenti che servano questo obiettivo, modificandoli sulla base degli effetti che si vedono.
Mi aiutano in questa missione, i modelli sull’autoefficacia dei singoli e dei team organizzativi che ho sviluppato e sperimentato nella mia esperienza trentennale. Alcuni di quelli a me più cari, li trovate qui brevemente introdotti.
Ho sviluppato un modello partendo da quelli dell’Outward Mindset dell’Arbinger Institute e della NonviolentCommunication di Marshall Rosenberg. Permette di accorgersi di quando, nel conflitto, si adottano comportamenti disfunzionali nei confronti dell’altro che portano a entrare in un loop di risultati insoddisfacenti per entrambe le parti. Uno strumento potente ed estremamente fruibile, per imparare a gestire in maniera generativa i conflitti, recuperando responsabilità nello scambio con l’altro e smettendo di darsi la colpa a vicenda.
Prendendo spunto dai contributi di Albert Ellis, Emma Rosenberg Colorni, Byron Katie, ho costruito uno schema che permette di acquisire consapevolezza sul fatto che le nostre emozioni “negative” dipendono da come interpretiamo la situazione. Spesso reagiamo automaticamente alle situazioni, infilandoci in un vicolo cieco. Se impariamo a cambiare l’interpretazione cambiamo l’emozione, con il risultato che sostituiamo alla reazione una risposta efficace.
Un modello diagnostico su cui sono certificato da tempo, utilizzato a livello worldwide da quasi sessant’anni e che consente di rendersi conto di come si agisce rispettivamente in condizioni di tranquillità e sotto pressione. Aiuta a prendere consapevolezza di come ciascuno funziona, su quali presupposti e valori nutre il proprio agire e come rimodulare i propri comportamenti per raggiungere risultati di maggiore soddisfazione.